Porte USB: analizziamole tutte
L’interfaccia USB negli anni si è sempre di più evoluta, ad oggi possiamo contare almeno 5 versioni e decine di connettori, ma vediamo di fare un po d’ordine tra queste porte USB!
Un po di Storia:
L’interfaccia USB nasce nel 1996 con l’esigenza di creare un nuovo standard di comunicazione tra computer e periferiche che al tempo utilizzavano la porta seriale (RS-232) e in seguito la porta parallela (LPT).
L’USB si presentò subito come un interfaccia interessante, soprattutto per la sua natura hot swap (il poter collegare le periferiche senza dover riavviare il pc) che oggi sembrerà una cosa ovvia ma all’epoca fu una grossa novità.
Al tempo, si parla tra il 94′ e il 96′, un altra interfaccia (questa volta sviluppata da Apple) venne presentata, la Firewire.
La Firewire era nel complesso un interfaccia migliore dell’USB, perché non solo godeva di una velocità maggiore a causa della sua natura sincrona ma anche perché supportava fino a 45W di potenza (l’Usb 25W) e tramite ripetitori poteva superare una lunghezza di 70 metri!
Purtroppo però paradossalmente, a causa degli alti costi di produzione e del brevetto richiesto da Apple, non ebbe la diffusione dell’USB che invece era (ed è) esente da questi costi.
L’interfaccia USB oggi:
Ad oggi sono uscite 5 versioni di questa fantastica interfaccia, due ormai in disuso e tre attualmente usate:
USB 1.0/USB 1.1
La 1.0 che aveva alcuni limiti notevoli, massima velocità teorica 1.5Mb/s e una lunghezza massima di 3 metri, migliorata poi con la 1.1 che rispetto alla prima versione offriva una velocità teorica di 12Mb/s con un aumento della lunghezza massima a 5 metri (che poi resteranno anche nelle versioni future)
USB 2.0
La vera evoluzione arriva nei primi anni 2000, la velocità teorica passa a 480Mb/s e vengono introdotte numerose funzionalità, tra cui: possibilità di ricarica dei dispositivi (fornendo una corrente fino a 500mA), usb on the go e nuovi connettori dalle dimensioni ridotte
USB 3.0
7 anni dopo viene presentata l’Usb 3.0, che resta retrocompatibile ma che grazie all’aggiunta di alcuni piedini supplementari permette una nuova caratteristica: il bus SuperSpeed, che garantisce una velocità teorica di ben 4.8Gbit/s, un bel passo avanti. Cambia inoltre la corrente fornita rispetto all’USB 2.0 che passa da 500mA a 900mA. Possiamo riconoscerla rispetto all’USB 2.0 dal fatto che i suoi connettori solitamente sono blu o con la scritta SS.
USB 3.1
Infine, nel 2013 viene presentata l’Usb 3.1 che principalmente porta 3 novità: un nuovo connettore (l’usb type C), una velocità teorica fino a 10Gbit/s e infine la possibilità (grazie a due pin appositi) di alimentare dispositivi oltre che a 5V (con una corrente fino a 3A) anche a 12V e 20V, aprendo un vero parco di opportunità come ad esempio l’alimentazione dei portatili.
Nota bene: I cavi Type C to USB A andrebbero scelti con una certa attenzione, la possibilità di ricarica fino a 3A difatti richiede uno specifico resistore all’interno del cavo, pertanto è consigliabile acquistare solo cavi di cui siamo certi come ad esempio questo qui:
- Contenuto della confezione: (1) Cavo caricabatterie da 0.9 metri di da USB Type-C a USB-A Maschio 3.1 Gen2 per collegare i dispositivi abilitati all'USB Type-C (MacBook, Chromebook Pixel, Galaxy Note...
- Per dispositivi con USB di Tipo-C: Ideale per caricare e alimentare dispositivi dotati di porta USB di tipo C, ma anche per sincronizzare dati, foto e musica
- Design reversibile: il connettore di tipo C può essere inserito con facilità in qualsiasi dispositivo dotato di porta di tipo C (indipendentemente dal verso)
- Design compatto: Il connettore di tipo C è largo la metà e spesso un terzo rispetto ai connettori USB-A standard (e leggermente più largo delle porte Lightning o Micro-USB)
- Ultra veloce: Velocità di trasferimento dati fino a 10 Gbps (SuperSpeed+); potenza in uscita fino a 15W (5V, 3 Amp)
Qui sotto un immagine riassuntiva dei principali connettori per interfaccia (fonte Milos634 da Wikipedia)
Conclusioni:
L’interfaccia USB è stata una vera svolta per il panorama informatico, perché non solo nel tempo si è evoluta offrendo velocità discrete e features interessanti, ma anche perché ha evitato il rischio di farci finire con molteplici interfacce (magari da diversi produttori) che avrebbero complicato anche un semplice passaggio di dati.